...dalle mie parti era abbastanza normale sentire risuonare dentro casa la voce dell'eterno "arrotino" che, in ovvia dimostrazione di virilità italica chiamava a sè le Donne per affilare i coltelli con cui preparare succulente bistecche che gli incravattati maritini trovavano al rientro dalle fatiche quotidiane. Era una voce nota, normale, un po' come quella dell'impagliatore di sedie e dell'ombrellaio; anche a Milano non ricordo giorno che non si potesse sentire il richiamo del paladino dei coltelli e degli ombrelli. Da qualche anno però queste figure sono misteriosamente quasi scomparse, forse per l'avvento dei centri commerciali che offrono coltelli nuovi ad un prezzo più basso di quello dell'affilatura, forse perchè la finanza ha fatto strage di questi micro-imprenditori che magari non sempre avevano il registratore di cassa perfettamente in ordine. Fatto sta che sia in città sia in campagna sono in calo gli esercizi che pubblicizzano la propria attività con il megafono piazzato sul tetto della macchina.
Qui invece.......qui invece sembra che il rombare degli altoparlanti sia meglio di 10 minuti di spot sulla televisione nazionale: da Tio Rico (che è il monte di pietà dove si impegnano gli oggetti) che mi rassicura che la crisi non esiste e basta che gli porti tutti i miei averi tecnologici per andarmene con valanghe di contante, alla società del gas che rifornisce di bombole gli appartamenti come il nostro (la rete qui non esiste), passando per il venditore di frutta, di brioches, di verdura etc che su un pirotecnico tricliclo strombazzano e urlano (c'è anche chi suona un piffero di quelli che si compravano per il corso di musica a scuola) pubblicizzando le loro merci in uno sforzo ciclistico moseriano a cui abbinare l'istinto innato di venditore. La pubblicità (reclame si chiamava) a mezzo altoparlante non conosce confini nella terra dove la musica è sparata anche nei negozi a volumi da assordamento e, nonostante per me sia una fastidiosissima invasione della mia privacy sonora), pare che venda davvero molto. Il lato buono? Nei negozi di vestiti non potrete essere interpellati su quanto sia bello l'ovviamente orrendo vestitino a fiorellini che la vostra fidanzata/moglie/amante/amica/zia vi farà penzolare sotto il naso: non si sente una beneamata mazza a causa del volume da rave party.
In tutto questo da qualche giorno ho scoperto un aspetto che avevo calcolato di chi questa attività la svolge come lavoro....la pausa pranzo; da noi di norma in pausa pranzo si spegnerebbe l'auto, la si chiuderebbe e ci si recherebbe nel solito bar/Mac/pizzeria etc. Qui no, qui si scende dall'auto lasciandola accesa e con l'altoparlante a manetta e ci si reca al supermercato a far conversazione e mangiare il solito tacos ripieno di un'incredibile quantità di cose....così, se per caso ti capita d'abitare sopra al supermarket, saprai che tutta la Riviera Maya e tutta Playa del Carmen devono stare attenti al grandissimo concerto del signor tizio caio sempronio.....20 minuti ogni giorno da 4 giorni all'una della mattina con le finestre aperte. Al concerto ci andrò solo per tirare un sasso al cantante.
ps
anche le moto (anche quelle raffreddate ad aria) vengono lasciate accese durante le soste......come non si fondano è fonte di inenarrabile stupore ancor oggi.
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