C'è
una persistente monotonia nella pioggia di oggi, guardata attraverso
la finestra, seduto sul divano di casa con la gamba "ingessata"
davanti a sè; sembrano esserci una serie infinita di sbarre
sottilissime che tagliano ogni singolo oggetto in mille pezzetti
verticali.
Mi
rimangono ancora 15 giorni di ingessatura supertecnologica e altri 15
di meno tecnologica ma più dolorosa riabilitazione della caviglia e
di tutto il resto che deve tornare a fare il suo lavoro. La partenza,
quella nuova, è programmata con un volo charter da acquistare da
qualche tour operator italiano a cui la stagione sta “dicendo male” più o meno quando riuscirò a stare in piedi e deambulare. Poi, se Dio vuole, tutto il
resto dovrebbe tornare al suo posto ma, nel frattempo, mi sorbisco
questa giornata autunnale di mezza estate con Katia in cucina che
prepara qualcosa per cena, il micio che dorme nella sua cuccia a
quadrelli inglesi e la musica di French Riviera come sottofondo
insipiratore. E' un po' come se le cose si fossero fermate e si
fossero aperte delle strane parentesi fatte di gente e situazioni
intorno a me; non è proprio che mi piacciano ma, dal mio divano,
faccio fatica a filtrare persone e stati d'animo..quindi.
Sto
leggendo un bel libro:”La Polvere del Mexico”; è scritto in
maniera veloce e appassionata da un italiano in visita lunga...mi
manda, anche qui in mezzo all'acqua fatta di sbarre, un poco del sole
e del calore Mexicano, in attesa che si compia anche tutto questo.
Nessun commento:
Posta un commento